
Basilica Cattedrale di San Pietro Apostolo
Duomo di Cerignola
Neogotico, inaugurato nel 1934. Dal 1999 Basilica Minore. Conosciuto come Duomo Tonti.
Origini
A metà Ottocento Cerignola cambia volto: la popolazione cresce, l’economia agricola si amplia e i ritmi della città non trovano più spazio nell’antica Chiesa Madre (oggi San Francesco d’Assisi). In questo clima nasce l’idea di una nuova cattedrale capace di esprimere, insieme, dignità liturgica e rappresentanza civile. Il progetto diventa possibile grazie al lascito dell’assessore Paolo Tonti un ricco possidente terriero e agronomo, nel 1855, gesto generoso che imprime direzione e responsabilità alla comunità: non solo un edificio più grande, ma un segno urbano destinato a ridefinire la piazza e l’immaginario cittadino.
La scelta cade sul neogotico, linguaggio che nell’Italia postunitaria racconta tensione verticale, luce simbolica e un’idea di città cristiana proiettata al futuro. Il grande rosone in facciata, le volte a crociera e la spinta ascensionale del prospetto traducono in architettura la fede di un popolo che vuole riconoscersi in un luogo chiaro, visibile, centrale.


Progetto e cantiere
La prima pietra è posata il 29 giugno 1873. Il cantiere procede a ondate: si alternano direzioni tecniche, si cercano fondi, si attende l’arrivo dei materiali. Le maestranze locali affiancano artigiani specializzati; la città partecipa con offerte e contributi, trasformando il Duomo in un’opera condivisa.
La costruzione avanza per corpi: si impostano le navate, il transetto, il tamburo ottagonale e la cupola, mentre la facciata viene definita con il grande rosone e il portale strombato. Nella prima metà del Novecento i volumi principali sono compiuti: l’assetto urbano si adegua alla presenza della cattedrale e la piazza diventa soglia tra città e liturgia.
1934 • Consacrazione
Il 14 settembre 1934 la cattedrale è consacrata e dedicata a San Pietro Apostolo. Con un atto ufficiale si trasferiscono titolo e sede parrocchiale dalla Chiesa Madre al nuovo Duomo. La città riconosce nel tempio il proprio baricentro spirituale: da quel momento il ritmo dell’anno civile si intreccia a quello liturgico, e la piazza antistante diventa il naturale prolungamento dell’aula.
L’apertura del 1934 non è solo un traguardo tecnico: è l’ingresso nella maturità di un progetto collettivo che ha richiesto decenni di tenacia. Nelle immagini di allora, la luce entra dall’alto e dal rosone, i cori si diffondono sotto la cupola, gli ordini architettonici esprimono una compostezza solenne ma accogliente.
La solenne celebrazione fu presieduta dal vescovo Mons. Vittorio Consiliere, che in quell’occasione pronunciò un’omelia rimasta significativa per la comunità.

1980–1990 • Sisma e restauri
Il 23 novembre 1980 il terremoto dell’Irpinia impone la chiusura della cattedrale. Si avvia un percorso complesso di rilievi, verifiche e progettazione degli interventi di sicurezza. Dal 1982 cominciano i consolidamenti strutturali, con particolare attenzione alla lanterna e ai punti di concentrazione delle spinte; le coperture in rame vengono ripristinate, gli interni adeguati e rifiniti, l’organo sottoposto a interventi mirati. Nel corso degli anni Novanta il Duomo torna pienamente fruibile.
Sul piano istituzionale, dal 30 settembre 1986 la chiesa è cattedrale della diocesi di Cerignola–Ascoli Satriano. Il 22 febbraio 1999 arriva il riconoscimento a Basilica Minore, che attesta il rilievo pastorale e storico-artistico del complesso.
Architettura
Il Duomo presenta una pianta a croce latina con tre navate scandite da pilastri e volte a crociera. La facciata imposta il racconto simbolico: il rosone come sole di pietra, il portale strombato come passaggio tra città e mistero, la tessitura di cornici e archetti a misurare la luce durante il giorno. La cupola su tamburo ottagonale è il fulcro spaziale e l’elemento che disegna lo skyline: segna un punto di orientamento, visibile da lontano.
Il linguaggio è neogotico con soluzioni coerenti al contesto pugliese: profili netti, superfici chiare, equilibri tra pieno e vuoto. L’impianto, pur celebrativo, mantiene una leggibilità funzionale, con percorsi chiari e relazioni dirette tra sagrato, navata e presbiterio.


Interni e arredi
L’aula è pensata per sostenere la celebrazione e la partecipazione assembleare. I punti focali sono il presbiterio con l’altare, la cathedra, l’ambone/pulpito e il fonte battesimale, elementi che definiscono i luoghi del rito. La cupola illumina il crocevia tra navata e transetto, mentre le vetrate istoriate (interventi recenti) integrano scene e santi del racconto diocesano.
Il Duomo custodisce reliquie dei martiri Trifone, Agapito e Respicio, che richiamano la storia antica della fede e la continuità della tradizione. L’organo, oggetto di attenzioni dopo il sisma del 1980, è parte integrante della vita liturgico-musicale e delle rassegne corali.
Nei decenni successivi, il ministero di Mons. Felice Di Molfetta ha arricchito la Cattedrale con nuove vetrate e con l’adeguamento liturgico alla Cattedrale, restituendo unità e bellezza allo spazio celebrativo.
Culto e tradizioni
Il Duomo è la casa della comunità di Cerignola: qui si celebrano le ordinazioni, le feste patronali, le principali ricorrenze diocesane. Ogni anno, dal primo sabato dopo Pasqua alla seconda domenica di ottobre, la città accoglie in Duomo l’icona della Madonna di Ripalta, patrona amatissima, che rientra poi al santuario omonimo. La presenza dell’icona trasforma la cattedrale in meta di pellegrinaggio, con un calendario di celebrazioni, catechesi e momenti di carità che coinvolgono associazioni e confraternite.
La Basilica è anche luogo di memoria civile: qui si salutano figure cittadine, si invoca la pace nelle ricorrenze, si ringrazia per i raccolti nei tempi forti dell’anno agricolo. La chiesa è dunque un bene comune, non solo un’architettura: custodisce relazioni, narrazioni, speranze.


Memoria e tutela
La Cattedrale è un organismo vivo che richiede cura costante: monitoraggi delle strutture, manutenzione delle coperture, attenzione alle superfici e agli impianti. La stagione dei restauri seguita al sisma è diventata occasione per programmare un ciclo di manutenzione preventiva, indispensabile per trasmettere ai futuri cittadini un bene integro e leggibile.
La valorizzazione passa anche da strumenti digitali e percorsi didattici: pannelli chiari, visite guidate, aperture straordinarie, documentazione fotografica e musicale. Il Duomo è una “scuola” di arte e liturgia: entrare, osservare, ascoltare permette di comprendere perché la chiesa non sia solo pietra, ma memoria condivisa.
Come leggere e visitare il Duomo
1) Dal sagrato: osserva l’asse facciata-piazza, il rosone e la composizione dei portali. 2) Ingresso: lascia che l’occhio risalga verso la cupola; nota il ritmo delle campate e la luce che cambia dal mattino al pomeriggio. 3) Transetto: il crocevia centrale è il cuore simbolico dell’impianto. 4) Presbiterio: altare, cathedra e ambone raccontano la liturgia dopo il Concilio Vaticano II. 5) Uscita: rivedi la piazza dal portale, come un “ritorno” alla città trasformati dalla celebrazione.
La chiesa si comprende bene anche in tre momenti del giorno: luce radente del mattino per la facciata; mezzogiorno per le navate; tramonto per le cromie interne e le vetrate. In caso di celebrazioni, segui le indicazioni del personale: la vita della comunità viene sempre prima dell’aspetto turistico.

Dati dimensionali
Trame di luce: le vetrate istoriate
Galleria interattiva: immagini in alta qualità e schede di lettura per ogni vetrata. Filtra per ciclo, cerca e apri la storia completa.
Basilica Cattedrale • Testo storico
«Domus, cioè casa»
Omelia tenuta da Mons. Vittorio Consigliere, il giorno della consacrazione e apertura del Duomo
Domus è casa
Duomo vuol dire Domus e Domus vuol dire casa. Cerignola ha le sue case, ma il Duomo è la sua Domus, è la sua casa, più sua di tutte le case. Avviene in un modo però assai superiore e più vero, più reale ciò che avviene per le altre case, vale a dire che la città fa le case e le case fanno la città.
Cielo e terra
Fedeli, il nostro Duomo occupa un pezzo del nostro Cielo e un pezzo della nostra terra. Il Cielo è Fede e la terra è un riflesso del Cielo, un riverbero di Fede, la civiltà.
Il testamento
«Nomino mio erede universale la città di Cerignola, mia diletta patria. Voglio e comando che dalle rendite dei miei beni tutti si costruisca una chiesa cattedrale in questa città di Cerignola, corrispondente al numero degli abitanti in questa città…»
Questo pensiero, questa volontà si chiamava Paolo Tonti. In seno a quest’anima generosa è nato il Duomo. La prima pietra di questo monumento è un cuore, è il suo cuore, un cuore di cristiano, un cuore pieno della fede e della generosità tradizionale di Cerignola.
Per la fede
Il Duomo Tonti non è solo nato dalla fede, ma per la fede. Il testamento è chiaro: «Voglio… una chiesa cattedrale corrispondente al numero degli abitanti.» Il testatore vi ha numerati, ha fatto un censimento preventivo. Perché questo censimento? Che vengono a fare gli abitanti in Cattedrale? Non vengono certo come inquilini ad abitare, ma vengono come credenti a pregare.
È un pezzo di Cielo racchiuso e come conquistato da quella cupola meravigliosa, ed in questa magnifica porzione di Cielo l’abitante è Dio e qui veniamo a cercare Iddio. Hic habitabo, Egli dice, e qui Lo troveremo. Qui troveremo il Suo sguardo, il Suo nome, il Suo cuore sempre: Erit nomen meum, oculi mei et cor meum ibi cunctis diebus. Paolo Tonti ha voluto un edificio, una casa, un Duomo per le anime.
Faro di civiltà
Il Duomo occupa un pezzo di nostra terra, è monumento di nostra civiltà, vero faro di Civiltà cristiana. Ciò che non è cristiano è barbaro, se non sempre nella cultura, certo nella vita. Perciò diciamo civiltà cristiana, altrimenti è civiltà anche l’inciviltà.
Patria spirituale
Non vogliamo dire sia il Duomo che porta la civiltà a Cerignola, ma diciamo con verità che il Duomo ne è il monumento più insigne, la espressione più alta: il faro. Non è il Duomo che porta la civiltà a Cerignola, ma ne è la patria spirituale. La civiltà nostra comincia com’è cominciato il Duomo. Il Duomo Tonti non è cominciato con Paolo Tonti, ma è cominciato con un altro Testatore. Il Duomo e la civiltà cominciano con Cristo.
Richiamo alla città
Il popolo che ha meritato un Tempio, un Duomo come quello di Cerignola, deve saper mantenersi all’altezza di tanto onore, dev’essere un popolo civile, poiché è un popolo cristiano.
Ricorda, o Cerignola, che Ripalta è la tua culla e il Duomo è la tua gloria. Da questi due punti vegliano sopra di te gli occhi di Dio e della Madre sua e madre nostra, la nostra cara Madonna.
Fonti & Riferimenti
Opere e materiali consultati per i contenuti sul Duomo.
Fonti & Riferimenti
Opere e materiali consultati per i contenuti sul Duomo.
S. CIANCI – A. G. DIBISCEGLIA, La Basilica minore di Cerignola. Aspetti storici, artistici e decisionali, Ed. Curia Vescovile, 1999.
Tra le pieghe della storia. Nel bicentenario della diocesi di Cerignola 1819–2019, a cura di A. G. DIVISCEGLIA, Claudio Grenzi Editore, 2020.
Wikipedia — Cattedrale di San Pietro Apostolo (Cerignola) .